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// Storie d'innovazione

Il coraggio dell’imprenditore: per Rocco Furfaro è la sintesi di emozione e calcolo

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Intervista di Valentina De Grazia, pubblicata su #RestartCalabria n.8 – Dicembre 2014
Secondo John Byrne, autore per la rivista Fortune della classifica dei 12 migliori imprenditori dei nostri tempi, la caratteristica di personalità dell’imprenditore di successo è quella di essere “sognatore e concreto”. E se già nei primi del ‘900 Joseph Alois Schumpeter assegnava all’imprenditore il ruolo dell’innovatore nel momento in cui entra nel mercato, oggi questo ruolo è ancora più necessario.

Nell’attuale scenario economico l’imprenditore per competere è sempre più chiamato a svolgere un ruolo di innovatore continuo. Così l’imprenditore deve avere la forza di esprimere una capacità di modificare le proprie intuizioni imprenditoriali rigenerando continuamente le attività produttive.
Rocco Furfaro, ingegnere strutturista, riassume molto bene tutte queste caratteristiche. Fondatore di F.m.b. Tubes e manager di Cieffe, sa cosa significa assumersi ogni giorno il rischio d’impresa.
Lo incontriamo a Polistena negli uffici di F.m.b. Tubes, dove coesistono il suo studio di progettazione e lo stabilimento di produzione. L’azienda, nata nel 1998, si occupa di carpenteria leggera, ovvero della progettazione, produzione e montaggio di strutture in acciaio.

Quando ha iniziato la sua attività da imprenditore? Ci racconta com’è andata?
Ho iniziato a lavorare nella carpenteria appena laureato, nel 1980. Facevo il progettista calcolatore come libero professionista, ma dopo uno dei miei primi lavori, il committente tardava a darmi quanto mi spettava. Aveva un’altra idea: mi propose di entrare in società. Anche se avevo un gran bisogno di quel mio primo compenso, mi lanciai in questa avventura che fin dall’inizio si rivelò un grande sacrificio economico e di lavoro.
r11_1Nel 1998 ho poi fondato una nuova azienda, F.m.b. Tubes, con la quale ho voluto differenziare la produzione e la proposta: rispetto a Cieffe, ci occupiamo di carpenteria leggera. Nella fase iniziale il lavoro era tanto che non riuscivamo a soddisfare neanche la clientela locale. Con il passare del tempo siamo cresciuti molto. Abbiamo sempre reinvestito gli utili e diversificato la produzione: siamo passati dai capannoni industriali alle pensiline, dalle scale di sicurezza ai box prefabbricati, fino alle strutture per il fotovoltaico. Da poco abbiamo studiato My solar parking, una pensilina da parcheggio con fotovoltaico senza bisogno di fondamenta.
I nostri prodotti sono molto apprezzati e il prezzo è concorrenziale. La passione che mettiamo, probabilmente, ci permette di vendere prodotti migliori. Anche se fare impresa è difficilissimo, soprattutto in questo periodo, noi riusciamo ogni anno ad aumentare il fatturato (nel 2013 intorno ai due milioni).

Qual è il vostro valore aggiunto?
Il nostro vantaggio è prevalentemente l’avere a disposizione un ufficio tecnico che si occupa della progettazione. Il nostro cliente non chiede mai un semplice preventivo, ci chiede soluzioni. Noi presentiamo un servizio che va dal progetto alla produzione, fino al montaggio e all’assistenza. Anche da una semplice idea o da uno schizzo, noi elaboriamo il progetto finito, restituiamo al cliente la visione di quella che sarà la struttura.

Uno dei lavori più impegnativi e interessanti che state realizzando?
Ogni progetto mi emoziona. Ogni lavoro è diverso dall’altro e spesso i problemi si risolvono pensandoci nei momenti più inusuali, ad esempio durante la notte. Attualmente stiamo realizzando un progetto importante ad Altilia, in provincia di Cosenza. Si tratta di un mega centro di distribuzione di una grande catena di supermercati: una commessa da un milione e mezzo di euro. Per noi che siamo una piccola azienda questo è un lavoro che dà tanta soddisfazione. Ma oggi l’impegno più importante lo stiamo rivolgendo verso l’edilizia residenziale innovativa. Partendo dai moduli mono-blocco, che generalmente realizziamo per i cantieri, vogliamo costruire dei moduli abitativi in collaborazione con l’architetto Nino Cogliandro. È un momento delicato e di grande fermento, ci stiamo aprendo a un mercato ancora diverso.

Una scelta importante, come è nata l’idea?
Da un insieme di elementi e di stimoli. Da un lato le richieste dei clienti: i box prefabbricati che solitamente vendiamo sono concepiti per le aree di cantiere, ma sempre più spesso ci vengono chiesti anche per un uso abitativo da privati, ad esempio per la campagna. Dall’altro lato c’è una grande convinzione sul cambiamento del mercato dell’edilizia. Il futuro è l’acciaio, l’acciaio e la prefabbricazione. Il cemento non esiste più. Durerà ancora per qualche tempo nel Meridione, ma poi scomparirà del tutto. Perché è un elemento molto pesante, ingombrante, difficile e costoso da smaltire. L’acciaio invece è antisismico, dà meno spreco di spazio ed è più sottile e leggero. Inoltre, il mercato va nella direzione del prefabbricato.
Non ha senso costruire come si fa adesso, bisogna progettare prima, studiare le variabili e poi preparare tutto nello stabilimento. In questo modo si riescono a ottenere soluzioni migliori, più efficaci, sfruttando gli spazi al massimo e lavorando con materiali infinitamente smaltibili e rivendibili. I clienti sceglieranno la loro casa direttamente su internet e noi saremo in grado di consegnargliela già arredata. Partiamo da un modulo abitativo che va dai 15 fino ai 90 metri quadrati al piano, rialzabile anche su più piani. I moduli avranno caratteristiche importanti: la nuova casa sarà ecosostenibile ed energeticamente autosufficiente. Sarà altamente isolata rispetto all’esterno e non necessiterà di fondazioni. Consegneremo al cliente un’unità abitativa pronta all’uso senza alterare il terreno. Sarà modulabile e personalizzabile. Al momento stiamo realizzando il prototipo.

Perché vi siete rivolti a CalabriaInnova?
Dal punto di vista progettuale siamo specializzati, ma per realizzare un progetto così ambizioso ci mancavano delle competenze, soprattutto per ciò che riguarda l’autosufficienza energetica e i materiali innovativi sostenibili. r11_2CalabriaInnova ci è molto utile anche per avere una panoramica generale sul mercato e sulle nuove tecnologie relative all’edilizia sostenibile. Noi imprenditori possiamo avere le idee, speriamo buone, ma poi ci servono le competenze per realizzarle, altrimenti si resta indietro. Fermi non si può stare, si muore. Ci vuole innovazione in tutti i settori, soprattutto al Meridione e in Calabria, già troppo indietro rispetto al resto d’Italia.

La sua azienda è riuscita negli anni a crescere sempre. Qual è il motivo del successo?
Perché abbiamo sempre guardato al futuro. Siamo cresciuti di anno in anno, ci siamo sempre migliorati. Quando sono partito c’erano tante aziende molto più grandi di noi. Oggi le abbiamo superate, perché sono rimaste ferme. Noi abbiamo sempre investito gli utili, innovando gli strumenti, i processi di produzione e facendo formazione del personale: oggi abbiamo gli ingegneri strutturali tra i più preparati della Calabria.

Che tipo di coraggio occorre per fare l’imprenditore?
Le paure sono tante. Prima tra tutte la paura di fallire, di non farcela. Poi c’è il timore dell’ambiente circostante. La paura è insita in ognuno di noi, ma si vince affrontando i problemi. Fare l’imprenditore è prevalentemente una sfida contro sé stessi, contro le proprie paure. Per superarle, per vincerle, bisogna credere fortemente nel lavoro che si fa e avere tanta passione. Quando ho iniziato, lasciavo uno stipendio certo per un’avventura. Neanche oggi posso dire di non aver paura, sarei un incosciente. Ma sono disponibile e disposto ad affrontare i problemi.

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